Il 1° gennaio 2024 ha segnato una tappa importante per il panorama energetico italiano. Infatti è terminato  lo Scambio sul Posto per i nuovi impianti fotovoltaici  lasciando il campo al Ritiro Dedicato. In questo articolo analizziamo in dettaglio le due opzioni, evidenziando le differenze, i vantaggi e gli svantaggi per aiutare i cittadini a compiere la scelta più consapevole.

 

Scambio sul Posto: cos’è e come funziona

Lo Scambio sul Posto, in vigore dal 2005, ha rappresentato un sistema di incentivazione di grande successo per l’autoconsumo di energia fotovoltaica. Con questo sistema, l’energia prodotta e non consumata in tempo reale veniva immessa in rete e poteva essere recuperata in un secondo momento, con un meccanismo di “scambio” con il GSE. Quindi un sistema semplice che aveva la possibilità dell’autoconsumo.

Però aveva come svantaggio che il prezzo di scambio non era garantito e il percorso per la gestione dell’intero sistema era abbastanza complesso a livello burocratico.

 

Fine dello Scambio sul Posto: cosa succede per gli impianti esistenti?
La data di fine dello Scambio sul Posto per gli impianti fotovoltaici dipende dalla data di entrata in esercizio dell’impianto stesso.

Per gli impianti entrati in esercizio prima del 1° gennaio 2012:

• Per gli impianti con potenza inferiore a 20 kW, lo Scambio sul Posto termina il 31 dicembre 2023.
• Per gli impianti con potenza superiore a 20 kW, lo Scambio sul Posto termina il 31 dicembre 2024

Per gli impianti entrati in esercizio tra il 1° gennaio 2012 e il 31 dicembre 2012:

• Per gli impianti con potenza inferiore a 20 kW, lo Scambio sul Posto termina il 31 dicembre 2024.
• Per gli impianti con potenza superiore a 20 kW, lo Scambio sul Posto termina il 31 dicembre 2025.

Per gli impianti entrati in esercizio dopo il 1° gennaio 2013:

Per tutti gli impianti, lo Scambio sul Posto termina dopo 20 anni dalla data di entrata in esercizio.

Esempio: Un impianto fotovoltaico con potenza inferiore a 20 kW entrato in esercizio il 1° aprile 2021 avrà diritto allo Scambio sul Posto fino al 31 dicembre 2041.

 

Cosa succede dopo la fine dello Scambio sul Posto?

Dopo la fine dello Scambio sul Posto, i proprietari di impianti fotovoltaici avranno due opzioni:

• Ritiro Dedicato: vendere tutta l’energia prodotta al GSE al prezzo stabilito dal decreto ministeriale.
• Autoconsumo con immissione in rete delle eccedenze: consumare l’energia prodotta e immettere in rete l’eccedenza, ricevendo un corrispettivo basato sul valore di mercato dell’energia.

 

Ritiro Dedicato: cos’è e come funziona

Il Ritiro Dedicato sostituisce lo Scambio sul Posto per i nuovi impianti. Con questo sistema, l’intera produzione di energia viene venduta al GSE ad un prezzo fisso e garantito per 20 anni (impianti < 20 kW) o 15 anni (impianti > 20 kW).

Quindi c’è la garanzia di un prezzo fisso per l’energia che viene prodotta dal proprio impianto avendo in tal modo una sicurezza economica e semplicità di gestione ma è aumentato il percorso amministrativo per la stipula del contratto col il GSE.

In sintesi possiamo dire che il Ritiro Dedicato è un sistema di incentivazione per l’energia prodotta da impianti fotovoltaici che prevede la cessione al GSE (Gestore dei Servizi Energetici) di tutta l’energia elettrica immessa in rete.

In cambio, il GSE riconosce al proprietario dell’impianto un prezzo fisso per ogni kWh immesso, basato sulla tecnologia e sulla taglia dell’impianto.

Quindi ci sarà un sistema più semplice e trasparente in quanto si avrà un solo interlocutore e una certezza del prezzo che garantisce una sicurezza economica per i proprietari degli impianti. Inoltre il prezzo del Ritiro Dedicato è più alto rispetto a quello legato al mercato dell’energia elettrica.

 

Il GSE si occuperà di:

• Ritirare tutta l’energia elettrica immessa in rete dall’impianto fotovoltaico
• Pagare al proprietario dell’impianto un prezzo fisso per ogni kWh immesso
• Gestire la bilanciatura tra energia prodotta e consumata

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